LOCAZIONI COMMERCIALI E DETERMINAZIONE DEL CANONE A SCALETTA – SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SENT. 23986/019

La Corte di Cassazione con una recentissima sentenza conferma la legittimità nelle locazioni commerciali del canone di locazione cosiddetto a scaletta (aumento progressivo nel corso degli anni) .

Tale modalità di corresponsione del canone di locazione, che deve tuttavia, essere contrattualmente previsto fin dall’inizio del rapporto contrattuale, dopo lunghi dibattiti in dottrina, viene oggi considerato legittimo dalla Suprema Corte.  

 “Alla stregua del principio generale della libera determinazione convenzionale del canone locativo per gli immobili destinati ad uso non abitativo, deve ritenersi legittimo la clausola in cui venga pattuita l’iniziale predeterminazione del canone di locazione in misura differenziata a crescere per frazioni successive di tempo nell’arco del rapporto. A tal fine deve escludersi la necessità di dimostrare con rilievo condizionante, il collegamento del previsto aumento nel tempo del canone a elementi oggettivi e predeterminati, diversi dalla svalutazione monetaria, idonei a incidere sul sinallagma contrattuale.

La legittimità di tale clausola deve essere peraltro esclusa dove risulti, – dal testo del contratto o da elementi extratestuali della cui allegazione deve ritenersi onerata la parte che invoca la nullità della clausola – che le parti in realtà abbiano perseguito surrettiziamente lo scopo di neutralizzare soltanto gli effetti della svalutazione monetaria, eludendo i limiti quantitativi posti dalla legge 392/78 art. 32 così incorrendo nella sanzione di nullità prevista dal successivo art. 79 comma 1 legge citata.”