Sulla lotta a sindaco nella città di Bologna e sulla Legge Regionale Emilia Romagna n. 10 del 2004 che disciplina gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico

Quello che sta accadendo nel centro-sinistra a Bologna tra i vari pretendenti a sindaco per le prossime elezioni di ottobre 2021 é veramente paradossale. 

Ci auguriamo, che nella corsa al voto, la necessità di trovare equilibri, maggioranze,  convergenze, non si trasformi  al solito in una sterile discussione sui contenitori piuttosto che sui contenuti. 

Bologna ha bisogno di una visione, di un progetto condiviso, che possa coinvolgere le migliori forze in campo per una visione di città più sostenibile, attenta ai valori dell’inclusione, degli affitti sostenibili non solo per le famiglie ma anche per lavoratori e studenti universitari. Dove si possa potenziare l’edilizia pubblica e dove  tutti  possano tornare a vivere il centro storico ormai monopolizzato dalla grandi catene commerciali e da Airbnb.

Più volte aida ha chiesto la revisione della normativa regionale su airbnb e sugli appartamenti ammobiliati per uso turistico che si tramuta in una vera e propria elusione della normativa nazionale e delle locazioni transitorie a canone concordato. 

Dare la possibilità di locare immobili  turistici a canone libero e per un periodo continuativo fino a sei mesi di tempo significa di fatto stravolgere la legge 431/98  e le locazioni transitorie, per le quali, invece, sarebbe previsto il canone concordato.

Va bene incrementare il settore turistico ma non facendo pagare prezzi altissimi a famiglie, studenti e lavoratori. 

Sarà difficile per il futuro sindaco della città affrontare il problema casa quando la regione emilia romagna stessa, di fatto, deregolamenta la normativa e la concertazione nazionale incentivando il caro affitti.